Lo vedi, lo vedi quello con gli occhi come due tizzoni ardenti, quello è l’ammaliatore d’incendi. L’ho visto io quello che sa fare, mi devi credere, te lo voglio raccontare. Col solo sguardo piega il grano di interi campi perché vampate vi danzino sopra senza fare danni. Con un semplice sorriso convince un fiume a cambiare il suo corso fino a sbarrare il passo al riardere poco vicino. Le stesse fiamme gli s’inchinarono un giorno scendendo giù dal corpo di un incauto pellegrino. E col volteggiare della mano l’ho visto addormentare nel suo stesso letto la sciarra del vulcano.
Io, io che gli sono amico, l’ho visto uscire una volta dal fiume, il suo lato sinistro è orrendamente mutilato, come se lo fossero mangiato, ma lui è rimasto vivo. Io, io glielo ho chiesto cosa gli è capitato e lui con un lampo negli occhi me lo ha raccontato: questo accadde prima di tutto, era inverno e avevo freddo dentro, c’era un piccolo fuoco e mi ci sedetti accanto.