C’è sempre un varco. Muro sbrecciato, traccia, vertigine, un punto dove ogni inizio incontra il possibile, il tempo la sua fine.
La finestra si richiude, il vetro torna intero, non c’è mai stato vento, nessun colpo di testa, nessun inganno gentile. Il vaso si ricompone, i fiori tornano nel campo, tu non hai mai bussato alla mia porta, aprirti non ha creato corrente alcuna. Il cuore ritorna nel petto, composto, misurato, il bavero alzato, no non c’è vento, non c’è mai stato. Gli occhi si chiudono inghiottendo l’abisso. Vertigine, traccia, muro sbrecciato.